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E tu sai cos’è il pavimento pelvico?

  • Writer: Paola Annetta
    Paola Annetta
  • Apr 30, 2022
  • 3 min read

Updated: Jun 1, 2022


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Se ne sente parlare sempre di più, fateci caso. Qualche giorno fa, per strada, sento due donne che parlano fra loro. Una è in gravidanza, l’altra evidentemente ha partorito da poco tempo. Proprio quest’ultima quindi è nella privilegiata condizione di aver fatto esperienza e di poter dare consigli all’inesperta amica. Sull’allattamento? Sulla miglior posizione al parto? No signore mie. Più “esperta” dice all’amica: “ma la cosa importante sono gli esercizi per il pavimento pelvico!”


La cosa mi ha fatto sorridere. Di piacere, s’intende. Fino a poco tempo fa l’unico pavimento a cui le donne normalmente pensavano era quello di casa. Meglio in cotto o il parquet? Mi si perdoni il paragone irriverente, ma fateci caso: quanto impegno dedichiamo alla scelta del pavimento di casa? Il materiale dev’essere buono, resistente all’usura. Esteticamente piacevole. Possibilmente economico, ma siamo disposte a spendere un qualcosa di più per un materiale che sia bello e durevole. E poi, una volta scelto, ne abbiamo cura scegliendo i detergenti più adeguati ad un rispettoso mantenimento.


Pensiamo all’altro pavimento. Il pavimento pelvico, questo sconosciuto. Un complesso sistema di muscoli e legamenti che sorregge la parte inferiore della cavità addominale, che come un'amaca sostiene e contiene vescica, utero, retto.

Meriterebbe la stessa sfilza di pensieri… e invece non solo non siamo abituate a pensarlo, a vederlo…ma lo maltrattiamo fin dalla più tenera età. Relegato a entità astratta, gliene facciamo sostenere di tutti i colori. Pensiamoci. Alle scuole elementari noi donne impariamo l’ “arte” del trattenere la pipì. Perché odiamo i bagni pubblici, perché poi ci aprono la porta (e l’esibizione delle pudenda al pubblico ludibrio è un incubo che per gli anni a venire tormenterà i sonni di molte di noi, residuo di trauma e messaggio di disagio)e perché “si fa nell’intervallo” e poi basta. Costringendoci così a rimandare, trattenere, spingere a comando. E questo vale sia per la minzione che per la defecazione. Insomma abituiamo il corpo a ignorare le proprie necessità nel momento in cui esse si presentano, e a lungo andare il corpo ci abbandona al nostro destino. Nel migliore dei casi ci procura cistiti ricorrenti, nel peggiore incontinenza.


Per anni sottoponiamo il pavimento pelvico all’onda d’urto degli sport d’impatto.. pallavolo, corsa, equitazione… lui contiene, sostiene, infine si affatica…sempre ignorato.


E poi certamente la gravidanza e il parto ne mettono a dura prova la capacità di tenuta: il peso aumentato prima, lo stiramento e la pressione esercitata dalla testa fetale poi, possono favorire lassità e anche prolassamenti. Un tempo le donne si arrendevano semplicemente a questi eventi, sopportandoli. Quante nonne, dopo aver usato la toilette, si riposizionavano manualmente il collo prolassato dell’utero. Silenziosamente e discretamente vivevano la quotidianità relegando questo disagio alla zona tabu’( insieme a tanti altri… ma di questo parlerò in altre occasioni). Era una di quelle “cose da donne” che accadevano a tutte, ma di cui era bene non parlare perché “sporche”. Il destino di una donna.


Oggi per fortuna le cose sono molto cambiate, delle cose da donne si parla sempre di più, non solo per rompere l’isolamento e la vergogna, ma perché esistono soluzioni e vogliamo gridarlo a tutte! Oggi le donne hanno un’aspettativa di vita nettamente aumentata rispetto a quelle nonne, lavorano, hanno una vita intensa e giustamente desiderano spenderla in condizioni di benessere.



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E’ampiamente dimostrato che la riabilitazione perineale nei suoi vari livelli, adeguata al caso, da ottimi risultati nel trattamento delle incontinenze e dei prolassi di grado medio lieve. Ma come in ogni ambito della vita, è alla prevenzione che dobbiamo guardare con maggior impegno. Lavorare sodo per non arrivare a dover trattare questi disagi. Una ginnastica adeguata alla propria persona consigliata da personale formato (l’ostetrica!), l’apprendimento e l’utilizzo di movimenti ergonomici nella quotidianità, la cura del respiro , uno stile di vita sano…possono veramente abbattere i rischi sopra citati.



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Ma ancor prima, guardarlo, conoscerlo questo pavimento pelvico, a partire dal perineo, la sua parte esterna. Come guardiamo la bellezza di un bel pavimento in marmo… perché non guardare con lo stesso interesse una parte tanto importante di noi?


Conoscerlo, amarlo, rispettarlo, educarlo.


Buona scoperta a tutte!




 
 
 

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